
Serie tv: gli adolescenti ci insegnano com’è cambiato il sesso
Un tempo quelli della mia generazione usavano il termine telefilm, non serie tv, e l’offerta era decisamente più limitata rispetto ad oggi.
Grazie all’avvento di piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video (clicca qui per la prova gratuita), Disney Plus, ma anche a Sky, HBO, Showtime, e chi più ne ha più ne metta, abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta, e, spesso, l’imbarazzo del non riuscire a scegliere.
Sono una grande divoratrice di serie tv, da quando per seguirle si doveva optare per soluzioni “creative” e non proprio legali, e se c’è una che ho notato, in particolare negli ultimi 3-4 anni, è il modo in cui si parla di sesso e di sessualità.
Ecco di cosa parlo nel post
Il sesso nelle serie tv è molto più variegato
Sia chiaro, non mi riferisco alla quantità di scene di sesso o di nudità, perché quelle sono state sdoganate già da decenni ormai, ma al modo in cui si racconta il sesso e la sessualità.
Non ci sono più solo rapporti eterosessuali, con l’eccezione del personaggio omosessuale tanto per pareggiare un po’ il conto – pensiamo a Jack in Dawson’s Creek, per esempio – con le classiche dinamiche sesso per amore/sesso occasionale, con le solite scene con musica pop sdolcinata e dissolvenza in nero.
No, ora il sesso nelle serie tv è molto più variegato e sfaccettato, com’è nella realtà, ed è molto interessante come sia cambiato il modo di raccontarlo associato all’adolescenza o alla post adolescenza.
L’intento pedagogico delle serie Tv
Serie tv come Sex Education, Elite, Thirteen, o la nuova Sexify, vanno molto oltre l’inserimento della scena di sesso come un riempitivo – quelle “scene demmerda di baci demmerda”, come direbbe il vate Renè Ferretti – ma c’è un vero e proprio intento pedagogico.
Si racconta il sesso non per il piacere che deriva dal vedere un seno o una natica, ma per costringere lo spettatore a fare i conti con la propria ignoranza, pudore, timidezza, inadeguatezza.
Io, ad esempio, sono completamente ignorante su tutto quello che riguarda i sex toys, poi vedo i protagonisti delle serie che seguo parlare e utilizzare con disinvoltura dispositivi mai sentiti nominare, come i dildo, le perle di geisha, la paperella vibrante e le fleshlight, credo sia un segno di quanto siano cambiati i tempi.
Conclusioni
Ai miei tempi (mi sento vecchia a dire queste cose, ma ahimé!) il massimo della trasgressione era Sex And The City – Carry era tanto libera e emancipata, ma alla fine si innamorava comunque di una versione moderna del Principe Azzurro – o American Pie.
Questo ci fa capire quanto le generazioni dai millennials a salire abbiano ancora da imparare sul sesso e sulla sessualità, e sono proprio gli adolescenti a spiegarcelo, grazie alle serie tv.
Se sia un bene oppure no, non sono in grado di giudicarlo, ma credo sia, in ogni caso, un interessante cambiamento sociale e culturale.

