
Recensione “Proprio come te”: Nick Hornby è una certezza
Intro: “Proprio come te” è l’ultimo romanzo pubblicato da Nick Hornby, edito da Guanda, con il quale conferma il suo grande talento nel rendere leggera la complessità.
Nick Hornby si è guadagno un piazzamento di tutto rispetto nella mia personalissima classifica degli scrittori preferiti, che rispecchia tra l’altro la mia personalità eterogenea (per non dire incoerente!). Infatti, insieme ad un autore così “commerciale” troviamo il più grande di tutti, José Saramago, ma anche Bukowski e Oscar Wilde.
Perché mi piace così tanto Nick Hornby? Per due motivi molto semplici:
- La sua scrittura ha un ritmo pazzesco;
- In tutto quello che racconta posso sempre trovare un pezzetto di me.
Due caratteristiche che ho riscontrato anche nella sua ultima fatica letteraria, “Proprio Come Te”, edito dalla sempre impeccabile Guanda.
Ecco di cosa parlo nel post
Proprio come te: di cosa parla?
“Proprio come te” è la storia di Lucy, un’insegnante di lettere, quarantaduenne, divorziata e con due figli.
Nonostante la sua condizione di single, molto invidiata dall’amica Emma che vorrebbe tanto essere libera di andare con altri uomini (solo a parole, però), Lucy non ha tutta questa voglia di buttarsi in una nuova relazione, anche perché l’idea di finire con un uomo di mezz’età, perbene, con una buona condizione economica, non la fa impazzire.
Infatti, a sconvolgerle la vita non è un cinquantenne semi calvo con la pancia e la giacca di Tweed, ma un giovane aitante che lavora come macellaio nel supermercato del suo quartiere, ma che si diletta anche come babysitter e allenatore di calcio, coltivando il sogno di diventare un deejay.
E non finisce qui: Jospeh non è solo giovane e precario, ma anche di colore, con una condizione familiare non idilliaca, e propenso a votare sì alla Brexit.
Insomma, proprio l’opposto di quello che ci vorrebbe per Lucy, ma si sa: l’amore non segue nessuna logica.
Funzionerà tra loro? Beh, devi leggere il libro per scoprirlo.
Nick Hornby: temi complessi, raccontati con leggerezza
Nick Hornby è erroneamente considerato come il classico scrittore commerciale, uno che vende tantissimo quasi inspiegabilmente, eppure in ogni suo libro c’è qualcosa di molto vero, onesto, sincero, concreto.
Non è affatto facile raccontare la storia all’apparenza più banale del mondo – una donna di mezz’età si innamora di un giovane di colore, aitante e di bell’aspetto – inserendola però in un contesto alquanto elaborato.
Sì, perché sullo sfondo di una storiella d’amore che sa di già letto e già visto, da telefilm da prima serata, l’autore riesce a disseminare una quantità enorme di spunti politici e sociologici.
Da una lato c’è una generazione di inglesi bianchi e benestanti, completamente slegati dalla realtà popolare, anche da quella del loro stesso quartiere; dall’altro, c’è una generazione proletaria, che ha fatto della precarietà l’essenza stessa della propria esistenza.
Da un lato c’è un’insegnante, con due figli, progressista e liberale, e dall’altro c’è un ragazzo che per sbarcare il lunario deve fare 3 lavori, e tutto questo solo per provare a farne un quarto al quale veramente aspira.
E no, non vuole fare l’avvocato, il medico, il pompiere o l’astronauta: vuole fare il deejay.
Due mondi a confronto, che si incontrano e scontrano su molteplici piani, da quelli intimi e familiari – Jospeh è molto più abile di Lucy a parlare con i figli di lei – a quelli politici, come la decisione o meno di votare si per la Brexit.
Da una parte c’è l’elite cittadina, metropolitana, che non ne vuole nemmeno sentire parlare, e dall’altra c’è il sobborgo, la provincia, gli anziani, i disoccupati, i proletari, che invece vogliono smantellare un mondo che, in qualche modo, gli ha giocato un brutto scherzo.
Chiunque abbia seguito, anche solo di sfuggita, il referendum britannico, sa che il sì ha vinto solo fuori dalle grandi città.
Non è solo una storiella d’amore
Insomma, non c’è solo la storiella d’amore, la difficile relazione tra due persone diverse per età e per estrazione sociale, il sesso e l’imbarazzo nel dichiarare al mondo che stanno insieme.
No, Hornby riesce nell’impresa di raccontare una storia orizzontale molto semplice, facile da seguire, prevedibile, che riguarda un po’ tutti noi, fondendola ad una verticalità complessa, ricca di alti e bassi, di spunti di riflessione, di confronto, anche con se stessi.
“Proprio come te” è un libro che merita di essere letto, come tutto quello che esce dalla penna di questo ex insegnante di inglese capace di vendere milioni di copie in tutto il mondo.
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