Umberto Eco
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Umberto Eco: vita, opere e un inedito a 5 anni dalla scomparsa

Intro: Umberto Eco muore il 19 febbraio del 2016, lasciando un silenzio assordante. A 5 anni dalla sua scomparsa, ecco in libreria un suo inedito. Scopriamo tutto!

Umberto Eco, filosofo, semiologo, giornalista, scrittore e grande esperto di comunicazione, muore il 19 febbraio 2016, lasciando un silenzio assordante nel mondo della cultura italiana.

A 5 anni dalla sua scomparsa, il 18 febbraio esce in libreria un inedito, “La Filosofia di Umberto Eco con la sua Autobiografia intellettuale”, pubblicato da La Nave di Teseo per la Collana I Fari.

La fondazione di questa casa editrice, che oggi gli rende omaggio, fu fortemente voluta da Umberto Eco insieme a Elisabetta Sgarbi, Mario Andreose, Eugenio Lio, Furio Colombo, Sandro Veronesi, Edoardo Nesi, Sergio Claudio Perroni, Guido Brera e molti altri amici.

Simbolicamente, la prima pubblicazione de La Nave di Teseo fu proprio l’ultimo libro di Eco, Pape Satàn Aleppe, uscito il 24 febbraio 2016, pochi giorni dopo la sua morte.

Potete acquistare il libro inedito cliccando l’immagine sotto

Prima di parlare del libro, è doverosa una panoramica su Umberto Eco: la sua vita, le opere e ovviamente il suo sguardo sul mondo.

Umberto Eco: la vita, Tommaso d’Aquino e Alessandro Manzoni

La domanda delle domande è “Chi era Umberto Eco?”

Impossibile da etichettare in qualche categoria stabilita, poiché potremmo inserirlo in qualsiasi casella intellettualmente professionale e riuscirebbe a sfuggirgli e rappresentarla contemporaneamente.

Forse, l’unico modo per comprenderlo a pieno è imparare a conoscerlo attraverso i libri che ha letto e l’hanno formato e quelli che ha scritto.

Nasce ad Alessandria il 5 gennaio del 1932 (il giorno della sua nascita è anche il mio e ne sono onorata), figlio di un impiegato delle Ferrovie e una madre casalinga.

La sua vita è molto simile a quella di tanti suoi coetanei troppo giovani per andare in guerra, studia al liceo classico e cresce con un’educazione cattolica.

La passione per scrittura e lettura hanno però radici profonde, radicate nella professione del nonno tipografo, che gli permette di vivere circondato dai libri.

Quando la guerra finisce, lui continuerà gli studi iscrivendosi all’Università e frequenterà l’Azione Cattolica, diventandone dirigente nazionale.

L’aneddoto sulla perdita della fede è direttamente collegato allo studio e alle ricerche che fece per realizzare la sua tesi su Tommaso d’Aquino, che lo portarono a ragionamenti capaci di farlo asserire di essere diventato ateo, ma:

“Se un Dio c’è e vorrà imbastirmi un processo, è il Dio di San Tommaso e con questo si può ragionare. Abbiamo studiato sugli stessi libri.”

Insomma, il suo era un ateismo “inquieto”, supportato da ragionamenti razionali, che non escludevano qualche “semmai”.

Altro punto cardine della sua vita professionale e culturale è il romanzo tanto odiato da tutti gli adolescenti: I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.

Mentre generazioni e generazioni hanno avuto una difficoltà evidente nel vederselo proposto a scuola, il padre di Umberto Eco glielo regalò proprio poco prima che dovesse iniziare a studiarlo, accendendo in lui la passione per i classici.

Umberto Eco: internet e i social media

Uno degli elementi di analisi più approfonditi da Umberto Eco è la cultura di massa, quella che inserirà in alcune sue opere come Diario Minimo e Apocalittici e integrati.

L’avvento di internet gli permette di spostare la sua attenzione dalla televisione al web, tanto da fargli realizzare il progetto di Encyclopedia:

“Un’enciclopedia storica multimediale – dichiarò lo scrittore – che si avvale di suoni, immagini, diagrammi mobili. La sua caratteristica principale è l’intertestualità”

Un percorso multimediale che permette di vedere i collegamenti tra la storia e tutte le altre storie.

Ecco un esempio lampante di quanto la sua famosissima frase riguardo i social media, fu travisata e non poteva essere assolutamente quella di un nostalgico del prima di internet, come molti asserirono.

“I social network sono un fenomeno positivo ma danno diritto di parola anche a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora questi imbecilli hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel”.

Fu un’affermazione studiata, già pronunciata in precedenza in un’intervista a El Mundo: “Todos los que habitan el planeta, incluyendo los locos y los idiotas, tienen derecho a la palabra pública.”

Cosa voleva dire in realtà?

Il web non ha inventato gli imbecilli, ma ha dato loro lo stesso pubblico dei premi Nobel, ma non per caso, visto che da sempre i mass media lusingano l’uomo comune per manipolarlo meglio.

Quel giorno, quando pronunciò la fatidica frase, Eco disse anche che la scuola dovrebbe insegnare a filtrare le informazioni false del web e i giornali dovrebbero verificarle e smascherarle quotidianamente.

Peccato che queste frasi non ebbero le stessa risonanza e che 8 mesi dopo, Umberto Eco morì, lasciando un vuoto culturalmente incolmabile.

Umberto Eco: opere e lavoro editoriale

Alla fine degli anni ’50, Umberto Eco diventa condirettore editoriale di Bompiani, tuttavia non rinuncia agli impegni come docente universitario – a Bologna fonda il DAMS nel 1971 – e a quelli come studioso di semiotica, di giornalista e saggista.

Su L’Espresso, dal 1985 al 1998 cura una rubrica fissa, La bustina di Minerva, dove scrive di riflessioni sul mondo contemporaneo, dalla società italiana, alla stampa, dal destino del libro nell’era di Internet, sino ad alcune caute previsioni sul terzo Millennio.

Il titolo veniva dall’intento di raccogliere quegli appunti occasionali che a volte si annotano nella parte interna di quelle bustine di fiammiferi che si chiamano appunto Minerva.

Trovate tutti gli articoli raccolti in questa edizione Bompiani: clicca qui!

Tra le sue opere, l’ingegno di Umberto Eco è indubbiamente collegato al suo romanzo più famoso: Il Nome della Rosa.

Umberto Eco nome della rosa

Ne sono state vendute oltre 50 milioni di copie e il successo è dovuto alla cifra stilistica e alla capacità di comprendere più generi, dal thriller allo storico, dal religioso al letterario, senza mai confondere o scadere in banalità.

Ogni lettore può immergersi nella storia senza dover temere di annoiarsi. Avete mai letto Il Nome della Rosa? La risposta no, non è accettabile se amate la lettura, quindi rimediate subito e cliccate qui!

Il secondo romanzo di Umberto Eco, Il Pendolo di Foucault, non ebbe la stessa fortuna, tuttavia anche qui c’è un’atmosfera unica e si passa dai monaci ai misteri templari. Per acquistarlo lo trovate qui.

Umberto Eco Pendolo di Foucault

Il simbolismo è una tematica cara allo scrittore, tanto che è riconoscibile anche in altri suoi libri come Baudolino, L’isola del giorno prima, La misteriosa fiamma della regina Loana.

Umberto Eco: inedito

Come accennato all’inizio, il 18 febbraio 2021 uscirà un libro inedito, pubblicato da La Nave di Teseo per la Collana I Fari.

La filosofia di Umberto Eco con la sua Autobiografia intellettuale“, a cura di Anna Maria Lorusso nell’edizione italiana, rappresenta la summa del suo pensiero e, per la prima volta, lo scrittore si racconta, attraverso il percorso di una vita, dalle prime avventure scolastiche, al successo planetario, alle soglie della morte.

La filosofia di Umberto Eco è stato pubblicato nel 2017 negli Stati Uniti nella prestigiosa ‘Library of Living Philosophers’, fondata nel 1938.
La formula della collana prevede una Autobiografia intellettuale e il contributo critico di una ventina di eminenti studiosi e la risposta da parte dell’autore. Eco, unico pensatore italiano nella serie, viene presentato come “il più interdisciplinare studioso ad oggi e il più ampiamente tradotto”. I saggi critici coprono l’intera gamma degli interessi teorici di Eco, dal Medioevo all’estetica, dalla semiotica alla teoria della traduzione e della letteratura. (ANSA).

Insomma, un libro da avere assolutamente in libreria, per chi ama Umberto Eco e per chi ama la scrittura e la lettura.

Sara Daniele, SEOcopywriter e travelblogger. Laureata in Lingue e Letterature Straniere. Napoletana di origine e di indole, ho vissuto per due mesi a Londra e una parte del mio cuore è rimasta lì. Mi sento cittadina del mondo, ma l'odore del caffè mi riporta sempre a casa. Ho trovato la mia dimensione nel blogging, perché unisce le tre cose che più mi piacciono: le parole, le connessioni umane e la comunicazione.

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