
Nulla è nero: Claire Berest racconta Frida Kahlo
Intro: Cosa si può dire di Frida Kahlo e Diego Rivera che non sia stato già raccontato? Forse nulla, ma la scrittura di Claire Berest è magnetica!
Primo libro del 2021, letto tutto d’un fiato e sottolineato tantissimo: Nulla è nero di Claire Berest, edito da Neri Pozza.
Cosa si può dire di Frida Kahlo che non sia già stato detto, scritto, raccontato e citato?
Probabilmente nulla. La sua vita, la sua arte e il suo amore per Diego Rivera sono famosissimi.
Eppure, Claire Berest riesce con la sua scrittura magnetica ad incollarci a queste pagine, dalle quali non ci si riesce a staccare.
Ecco di cosa parlo nel post
Nulla è nero, storia di Frida Kahlo: trama
Tutto è allegria, tutto è politica. Tutto abbatte i pudori e i tabù alle serate mondane di Tina Modotti.
Frida Kahlo l’ha conosciuta quando, liberatasi del busto ortopedico in cui, dopo l’Incidente, era racchiusa come una crisalide, ha cominciato a bazzicare la sede del PCM, il partito comunista messicano.
Con il suo naso italiano, il suo petto scultoreo, il ritmo ciarliero del suo eloquio staccato, Tina ha aperto subito una breccia nel suo cuore.
A una serata particolarmente festosa della fotografa italiana, dove si beve, si sbraita, si canta, e si ride più del solito, Frida vede per la prima volta Diego Rivera, el gran pintor del Messico, l’artista che, con Orozco e Siqueiros, ha portato la pittura fuori dai salotti borghesi, ha ritrovato la vocazione del colore e della smisuratezza, ha dipinto meravigliosi affreschi in cui uomini e donne si ergono, fieri, a tre metri di altezza.
È un pachiderma o, meglio, una piovra dai tentacoli ammalianti, un uomo elefantesco dall’agilità contro natura, un ammasso di carne rosea che suscita, tuttavia, un sapore immediato e irresistibile di proibito.
È, soprattutto,una figura irresistibile per Frida Kahlo, che non esita, nei giorni successivi, a presentarsi al suo cospetto da sola, senza soggezione.
Lei, la meticcia di Coyoacán che ha vent’anni di meno, la colonna spezzata, le gambe arrugginite, al cospetto del grande pittore.
La passione esplode immediata.
Frida non ha timore a concedersi a quell’uomo, un gigantesco totem che ha dieci vite di vantaggio su di lei.
Gli racconta della sua esistenza, del tragico Incidente dello schianto dell’autobus e del suo corpo. Gli mostra le sue opere.
Diego Rivera comprende subito che una forza anima quella piccola meticcia di Coyoacán, un’ostinazione a vivere e ad amare al di là di ogni capriccio del destino.
Nulla è nero è un romanzo che narra la storia d’amore tra due figure iconiche del Novecento.
È dunque il racconto di una tumultuosa, turbolenta passione e, insieme, di un secolo di furori, speranze, ideali e disillusioni.
Un secolo in cui l’intensità della vita valeva più della vita stessa.

Nulla è nero: recensione
Frida Kahlo, strega incantatrice, non si sarebbe mai accontentata di un amore comune.
Desiderava un legame viscerale, appassionato, forsennato e lo trovò in Diego Rivera.
In questo libro, Claire Berest ci racconta la vita di Frida, attraverso una divisione in capitoli dominata dai colori e dalle loro tonalità, tanto cari alla pintora messicana: Blu, Rosso, Giallo. E Nero.
La morte, necessaria per poter vivere.
E poi, Diego, il colore del colore.
Un amore fatto di gioia, sofferenza, dolore, perdite, aborti, tradimenti, litigi furiosi e… passione.
Un amore fatto di sentimenti che resteranno immutati nel tempo per Frida. Mentre Diego riconoscerà troppo tardi che l’amore provato per lei, era la parte migliore di lui.
Un libro toccante, intenso e commovente, che racconta un amore leggendario, non evitando momenti di forti pugni allo stomaco.
Alla fine ho pianto e girando l’ultima pagina avevo solo una cosa in mente: “Ho bisogno di leggere ancora di te, Fridita!”.
Io ti vedo.
Grazie al mio amore leggendario, Francesco, per avermi regalato il libro.
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