
Carte False di Valeria Luiselli: passeggiare tra le parole
Intro: Carte False di Valeria Luiselli è molto più di un semplice libro. È l’amore sconfinato per la scrittura e la lettura.
Quante volte vi è capitato di rileggere un libro perché ne sentivate il bisogno? A me capita rarissime volte.
Spesso quando rileggo un libro è perché non ne ricordo qualche passaggio oppure per semplice piacere di rilettura.
Rare volte, invece, mi capita di sentire proprio la necessità di rituffarmi in alcune pagine perché sento che potrebbero aprirmi la mente, farmi fare scoperte e collegamenti inaspettati oppure per afferrare qualcosa che possa essermi sfuggito.
Ecco di cosa parlo nel post
Carte False: trama (o no?)
Carte False di Valeria Luiselli, edito La Nuova Frontiera, è uno di questi libri.
Descrivervi la trama sarebbe impossibile, perché non ce n’è davvero una e anche dalla sinossi non si comprende a pieno la bellezza che può regalare.
Uno scrigno di parole, immagini, ricordi, connessioni di anime e incontri inaspettati.
10 brevi capitoli, o come li definirei io, 10 passeggiate tra spazi reali e immaginari, tra vocaboli e ricordi.
Ogni capitolo affronta una tematica, argomentata dalla scrittrice messicana in modo sublime:
- il necroturismo;
- la cartografia;
- le passeggiate in bicicletta;
- la saudade;
- l’uso del linguaggio;
- gli spazi vuoti fisici e mentali;
- il ruolo dello scrittore;
- i traslochi;
- il vivere altri spazi e specchiarsi in altri specchi;
- le carte false.
Carte False: recensione

La scrittura di Valeria Luiselli è precisa, veloce, chiara e senza sotterfugi, c’è esattamente quel che vuole far arrivare al lettore: l’amore per la scrittura e la lettura, attraverso lo studio e la sperimentazione del linguaggio.
Pagine ricche di aneddoti, di ricordi, di nostalgie, di malinconie, di Città del Messico e Venezia, ma soprattutto di se stessa e della sua dichiarata impazienza, che le fa notare piccoli dettagli in chi è dotato di una personalità calma e meditativa.
Nella parte finale del libro, c’è una meravigliosa descrizione del volto come albero genealogico di espressioni e storie familiari, collegato alla visione dell’ultimo ritratto di Marguerite Duras. Un accenno ad un suo libro, “Scrivere”, è bastato per convincermi a leggerlo.
Insomma, Carte False è un libro da leggere per chiunque ami la scrittura, il linguaggio e lo studio delle parole.
Credo sia doveroso dire che la scoperta di questo libro è stata possibile grazie alla traduzione di Elisa Tramontin.
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