
“Sconfini”: la mostra di Lorenzo Mattotti a Villa Manin
Intro: L’artista Lorenzo Mattotti in mostra a Villa Manin ad Udine. Scopriamo in anteprima le sue opere!
Il 28 ottobre sono stata invitata a Villa Manin di Passariano, ad Udine, per l’anteprima riservata alla stampa della presentazione della mostra “Sconfini” dell’artista Lorenzo Mattotti, in programma dal 29 ottobre 2016 al 19 marzo 2017.
Non potendo essere presente ho chiesto a a Rita Fortunato di ParoleOmbra di essere la mia inviata speciale.
Ma prima un po’ di informazioni pratiche.
Ecco di cosa parlo nel post
Villa Manin, baricentro culturale friuliano
Dopo le mostre estive, questa rappresenta il nuovo percorso di Villa Manin, ormai parte dell’Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia e baricentro dell’intero movimento culturale della regione.
Presenti alla giornata, Gianpaolo Gaspari (Direttore generale Ente Regione Patrimonio Culturale Friuli Venezia Giulia), Michel-Édouard Leclerc (co-fondatore Fondation Hélène & Édouard Leclerc), David Rosenberg (curatore della mostra), Giovanna Durì (co-curatrice della mostra) e l’artista, Lorenzo Mattotti.
Presentazione della Mostra “Sconfini” di Lorenzo Mattotti
Dopo il successo della prima tappa a Landerneau, sede della Fondazione in Bretagna, che l’ha resa la prima esposizione francese non parigina per afflusso di pubblico, la mostra arriva in Friuli Venezia Giulia.
Rivisitata appositamente dall’artista per la sede di Villa Manin e arricchita di ulteriori pezzi provenienti da importanti collezioni private.
Circa 400 opere – tra quaderni, disegni, progetti per manifesti, illustrazioni, tavole originali, tele e filmati d’animazione – compongono il percorso espositivo della mostra disegnando in diversi capitoli un grande viaggio introspettivo.
Chi è Lorenzo Mattotti
Pittore, illustratore, autore, viaggiatore, Lorenzo Mattotti è un’artista che esplora e sperimenta tecniche differenti.
Già dagli anni ’70 passa con agilità da un progetto all’altro con grande versatilità:
- Albi a fumetti tradotti in tutto il mondo;
- Illustrazioni per i classici della letteratura, quali Pinocchio di Carlo Collodi e Padiglione sulle dune di Robert Louis Stevenson;
- Creazione di manifesti come per il Festival di Cannes;
- Interventi per quotidiani e riviste internazionali, tra cui Le Monde, The New Yorker, Süddeutsche Zeitung, La Repubblica;
- Collaborazioni con numerosi artisti quali Lou Reed, Wong Kar-wai, Steven Soderbergh e Michelangelo Antonioni.
Eccoci, quindi, al racconto di Rita della giornata trascorsa alla mostra a Villa Manin.
Cosa vedere a Villa Manin: “Sconfini” di Lorenzo Matteotti
Quando Sara mi ha proposto di visitare la mostra dedicata a Lorenzo Mattotti, intitolata “Sconfini” e ospitata nella bella cornice di Villa Manin, ho accettato con entusiasmo.
Ho visitato diverse mostre a Passariano, da quella dedicata al fotografo Robert Capa a quella che raccoglieva le documentazioni e le testimonianze riguardanti il terremoto in Friuli nel 1976.
È la prima volta che sono inviata speciale e, per questo, ho cercato di assorbire tutte le informazioni raccolte e osservate.
Prima di venerdì, non conoscevo Lorenzo Mattotti né le sue opere ma, me ne sono innamorata fin dalla prima tavola esposta.
D’impulso mi verrebbe da dirti che i suoi lavori sono meravigliosi perché li ho trovati solidi e in movimento, contorti e intensi.
Stupendi, sia per l’intensità dei colori sia nelle loro vesti total black.
Una sensazione di comune spettatore la mia, che è stata confermata anche dalle parole di chi ha reso possibile questa mostra e dall’artista stesso, i quali hanno sottolineato la dinamicità dei paesaggi, urbani e non, e di come in ogni sala sia impossibile non cogliere l’amore per la pittura e il forte senso di spazi senza confini.
Lorenzo Mattotti ha spiegato che nelle sale di Villa Manin non si ha a che fare con una mostra cronologica dove ogni spazio rimanda a un periodo ben preciso.
Lorenzo Mattotti opere: esplorazione e fluidità narrativa
Il filo conduttore di tutta la retrospettiva era di ricreare il senso di esplorazione che permea tutto il lavoro dell’artista senza però venir meno a una certa fluidità narrativa.
“Sconfini” è un viaggio in terre da esplorare e lo si nota fin dalla sala dedicata al cartografo Sebastian Caboto e alla sua cronaca di un viaggio in terre sconosciute.
Un album realizzato in occasione del cinquecentenario della scoperta dell’America.
Un viaggio poetico anche – e come ha giustamente fatto notare il curatore della mostra – capace di indagare le grandi scoperte.
Ma anche le pulsioni interiori dell’animo umano rese visibili, reali attraverso l’utilizzo di metafore e varie tecniche artistiche che vanno dalla matita alla china.
Ho utilizzato diverse tecniche – pennino, matita, acquerelli – arricchendo il testo con emozioni contrastanti, facendo sì che il libro uscisse dalle frontiere del classico, diventando un’opera aperta. – Lorenzo Mattotti
Nella sala dove sono esposte le tavole realizzate per l’album “The Raven” di Lou Reed, ispirato alle opere letterarie di Edgar Allan Poe, l’artista ha spiegato come questa esperienza professionale gli abbia permesso di aprire le porte più oscure del suo lavoro.
Un’oscurità che si rivela anche percorrendo i “labirinti della mente” mappati da Sigmund Freud dove ho potuto vedere tavole coloratissime eppure, allo stesso tempo, inquietanti, cupe.
Il nero, ai miei occhi, ha poi assunto ulteriore fascino e sorpresa quando sono arrivata nella sala dedicata alla fiaba di Hansel & Gretel.
Questa è stata la parte della mostra che più ho preferito perché Mattotti ha dichiarato che le tavole ivi contenute non erano adatte a un racconto per bambini ma sono nate per essere esposte.
Questa specifica mi ha ricordato che, tutto sommato, nemmeno le fiabe stesse sono nate per un pubblico infantile ma nascono ed esistono grazie agli adulti desiderosi di tramandare, di generazione in generazione, un insegnamento morale universale e senza tempo.
Ad un certo punto, per la precisione tra le stanze dedicate agli angeli e ai clochard, ho deciso di “sconfinare” dall’anteprima.
Per questioni personali, ho dovuto operare una scelta e proseguire da sola, alla scoperta del piano superiore.
Ho avuto un tuffo al cuore quando sono arrivata ai disegni con i quali Mattotti ha reinterpretato “A Hard Rain’s A-Gonna Fall” di Bob Dylan, il cantautore insignito di recente del Premio Nobel per la Letteratura.
Ci sono artisti che apprezzi proprio per la loro capacità di narrare e comunicare il peggio dell’essere umano, lasciando comunque una traccia di bellezza negli occhi e nelle orecchie di chi li guarda e li ascolta.
Per questo ho avuto un tuffo al cuore perché, per un attimo, ho avuto l’impressione che la sensibilità dell’artista e quella dello spettatore si siano comprese, pur rimanendo distinte e distanti per cultura, esperienze di vita, mentalità.
Infine, una volta raggiunto il piano superiore mi sono sentita sollevata.
Le maglie oscure intrecciate alle opere d’arte conservate al piano inferiore si sono diramate lasciando spazio a pezzi dalle tonalità luminose e limpide, come i due amanti che si abbracciano nella serie intitolata “Nell’acqua”.
L’amore, nella sua purezza, non poteva essere rappresentato meglio da un artista al quale ho avuto l’onore di stringere la mano.
Allora, ti è piaciuto il racconto di Rita?
Avevo intuito che questa mostra avrebbe regalato emozioni intense.
Mostra “Sconfini” di Lorenzo Mattotti: orari e biglietti
Se adesso anche tu dovessi esser curioso di immergerti in questo percorso ad alto impatto emotivo, ti lascio le informazioni necessarie per viverlo.
Biglietti: Intero 10€ – Ridotto 8€ – Gruppi 5€ (MIN 15, MAX 25 persone)- Scuole 5€.
Gratuito: bambini fino alla 5° elementare, accompagnatori di disabili, giornalisti previo accredito alla e-mail info.@villamanin.it.
Orari: Da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 19.00.
Aperture straordinarie: Lunedì 26 dicembre – 31 dicembre (chiusura alle 14)- 1 gennaio 2017 (apertura alle 14). Chiuso il 25 dicembre
Cosa aspetti? Questo fantastico viaggio sta aspettando solo te.

